l’aspetto dell’equilibrio territoriale per cui, intendendo il teatro come strumento educativo e formativo che contribuisce alla formazione di cittadini più consapevoli attraverso la pratica artistica, riteniamo sia necessario innescare un processo virtuoso nazionale, mettendo un intero comparto a sostegno di una politica formativa che riservi le medesime opportunità alle nuove generazioni di tutto il Paese;
l’aspetto delle risorse economiche che sono o che saranno messe in campo, relativamente alla redazione dei decreti attuativi del DDL per il riordino in materia di spettacolo e anche relativamente alle linee guida 2016 del MIUR per il reclutamento degli esperti dei PON che prevedono obbligatoriamente che le figure degli esperti (di qualunque ambito!) siano reperite prioritariamente tra i docenti interni;
l’aspetto dell’identità dei formatori, per il quale abbiamo redatto un documento sulla figura del formatore teatrale, oggetto della petizione “RICONOSCIMENTO DELLA PROFESSIONE DEL FORMATORE TEATRALE” che C.Re.S.Co. ha lanciato dirigendola al MIUR.
Oltre a lanciare e seguire la petizione nel suo percorso di interlocuzione con tutti i soggetti interessati (Scuole, operatori, studenti, famiglie, fino ad arrivare al MIUR), il Tavolo Formazione si è posto come ulteriore obiettivo quello della redazione di un secondo documento sul tema dell’innovazione metodologica che il teatro può portare nella didattica.